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20 giugno 2002
 
Manuale pratico dell'artigiano edile

Capitolo II - Mantieni un profilo basso


L'artigiano entra in tante case e viene in contatto con le persone più diverse per carattere, censo e costumi. Protetti dalle mura domestiche gli umani manifestano i loro comportamenti più bizzarri e spontanei: il giovin edile si comporti sempre in modo discreto e in nessun caso manifesti meraviglia o disapprovazione, in special modo quando interagisce con un cliente per la prima volta.
Sarà bene che l'artigiano eviti incauti apprezzamenti su categorie specifiche (i preti, i carabinieri, i politici, le suocere, i Testimoni di Geova...) prima di conoscere profondamente la controparte; ricordi sempre che sarà arduo recuperare la fiducia del cliente dopo averne urtato la suscettibilità e che una parola di troppo basta per vanificare la coscienziosa solerzia e l'impegno indefesso.


Si tenga altresì presente che, dal punto di vista del cliente, il lavoratore stesso appartiene a una categoria individuabile per alcuni caratteri fondamentali: grossi scostamenti dal modello imperante provocheranno sospetto e insicurezza. Così come nutriresti dubbi sull'affidabilità del tuo cardiologo vedendolo apparire in canottiera, irsuto e bestemmiante, così tu darai una cattiva impressione qualora ti si sorprenda in possesso di un libro, di un giornale che non sia la Gazzetta dello sport, di un programma teatrale.
Il tuo linguaggio dovrà essere semplice e immediato, il congiuntivo rarissimo, la metafora bandita. Fingi di ignorare il significato di semplici vocaboli inglesi (on/off, start... ), indica il computer come "quel coso lì", nei casi più gravi simula un leggero accento partenopeo o siciliano.
Lo sfoggio di cultura e d'ironia è, di norma, controproducente. Smorza quindi eventuali tendenze esibizioniste e semmai dà loro sfogo in attività innocue quali la partecipazione a talk-show televisivi in veste di esperto in cartomanzia venusiana, la presidenza del Consiglio dei Ministri, la manutenzione giornaliera di un blog...

Come al solito, seguono esempi ispirati a fatti realmente accaduti.

Sturm und Drang
Sta arrivando un temporale estivo tremendo. Il cielo nero come la pece è solcato dalle folgori, i tuoni sono assordanti, il vento è caldo e impetuoso. Ok... le forze della natura stanno per scatenarsi e questo ti eccita tremendamente, ma non c'è nessun bisogno di arrampicarsi sul pennone più alto del ponteggio e da lì eseguire una versione squarciagola della "Cavalcata delle Valchirie". Oltretutto sei stonatissimo.

Tra moglie e marito...
La signora ti racconta tutte le tribolazioni del suo matrimonio con la prolissità di una Dynasty casereccia. Tu ormai per lei sei confessore, confidente e consigliere.
Perfino nei momenti più drammatici della narrazione non smettere di lavorare: in caso contrario la signora si lamenterà col marito perché quello non fa altro che chiaccherare!
Non dare giudizi, stai sul generico, financo sul trito: in caso contrario alla prima lite col marito la signora gli urlerà anche LUI ha detto che sei uno stronzo!. Ti sarai fatto un nemico e pregiudicato una pronta riscossione del lavoro.

Ghe pensi mi
L'atmosfera moquettata della banca e il viavai dei damerini indaffarati che la popolano t' ispirano un tormentone brianzolo. Per giorni torturi i colleghi sproloquiando la fabricheta, ghe pensi mi, i danei.
È pericoloso immedesimarsi troppo nel personaggio. Quando il vicedirettore t'informa che i lavori saranno sospesi per le festività natalizie, non puoi fare a meno di replicare: "Uè!.. Spostiamo il Natale, allora! C'ho mica tempo da perdere!!".
Il vicedirettore non apprezza.






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